dimanche 11 janvier 2015

The True Report 2015 on Sugar, Commodities and Equity

Ci siamo finalmente lasciati alle spalle alcuni dei fattori ribassisti del 2014, nel senso che sono meno probabili che si verifichino nel 2015, e nel contempo problemi finanziari molto gravi del settore stanno venendo al pettine. Ci troviamo ad un crocevia in parecchi assets finanziari: è una situazione delicata, ma non per lo zucchero, che quest'anno si dimostrerà una delle migliori commodities sotto il profilo rischio/rendimento. Di seguito vedremo il perchè.





COSTI DI PRODUZIONE



I prezzi della canna da zucchero del NE Brasile sono insufficienti a coprire i costi di produzione, secondo uno studio della ANC e Pecege. Esso dimostra che lo zucchero e l'etanolo hanno margine negativo di profitto per il raccolto 2014/2015

Se prendiamo in considerazione un'azienda con un indice di produttività di 60 tonnellate di zucchero di canna per ettaro, i prezzi di mercato della materia prima sono il 40% al di sotto del costo totale dei ricavi. Per quelle con 70 tonnellate / ettaro di produttività, questa differenza scende al 33%, ma mostra ancora perdite dell'attività. Questo è lo scenario dello zucchero di canna dipinto da una pubblicazione della Confederazione Nazionale di Agricoltura e Allevamento del Brasile (CNA ) e Education Program in Economia e Management, la Scuola di Luiz Queiroz (Pecege / Esalq). Mentre le agroindustrie di etanolo possono avere un margine positivo, a patto che abbiano un indice di produttività sopra le 70 tonnellate di canna per ettaro.

Questa è la situazione in una vasta area del Brasile, ma anche India, Thailandia, Australia e Cina vivono problemi molto gravi, come già anticipatovi parecchi mesi or sono.

In India, secondo produttore mondiale di zucchero, vi è un prezzo interno molto basso, che associato con gli elevati prezzi di canna da pagare agli agricoltori imposti dal governo, dà come risultato una grave sofferenza per gli zuccherifici, con i “mulini” che non riusciranno a pagare la canna, e che porterà, a sua volta, gli agricoltori a dirigersi verso altre colture.

I produttori semplicemente non possono continuare a vendere sottocosto per sempre. E noi sbaglieremmo ad ignorare ciò.



PRODUZIONE CENTRO-SUD BRASILE



Il raccolto di canna 2014/2015 prodotto nel Paese dovrebbe raggiungere 642 milioni di tonnellate. Questa è la conclusione di un recente report di Conab. Questo valore è inferiore del 2,5% rispetto ai 658 milioni di tonnellate del precedente raccolto.

La maggior parte dello zucchero di canna raccolto deve essere destinato alla produzione di etanolo, con il 56.28% della produzione. L'etanolo totale dovrebbe mostrare un incremento del 2,5%, con 27,9-28,6 miliardi di litri. L'etanolo idrato, utilizzato nei veicoli "flex-fuel" salirà del 4,57%

Per quanto riguarda la produzione di zucchero si prevede un calo del 4%, calando da 37.8 a 36.3 milioni di tonnellate.

Nella seconda metà del mese di ottobre abbiamo assistito ad un crollo del 41% della produzione rispetto la prima quindicina di ottobre, e del 39% rispetto lo stesso periodo di un anno prima.

In seguito ancora un crollo dei volumi di canna trasformati a 23,1 tonnellate nell'ultimo periodo, in calo del 33% sullo schiacciato nella prima metà di novembre, e un calo del 28% anno su anno.

Appena il 40,3% della canna da Centro Sud è stato trasformato in dolcificante nella prima metà di novembre, in calo del 7,6 % anno su anno.

La produzione di zucchero prosegue il calo a 76.200 tonnellate nella seconda metà del mese di novembre – un cedimento di ben il 47% rispetto allo stesso periodo del 2013, secondo il gruppo industriale Unica.

Il numero di mulini che ha chiuso per la stagione 2014/2015 entro la metà di novembre, è di 82, circa un quarto del totale Centro Sud, contro solo 31 di un anno prima.

Mentre nella seconda metà del mese di novembre la chiusura degli impianti che sono rimasti a corto di canna è stata di ben 136 impianti chiusi per la stagione a partire dalla fine del mese di novembre rispetto ai 73 impianti chiusi entro la fine dello stesso mese del 2013 .



TEMPERATURE



Il 2014 è stato l’anno più caldo mai registrato da ben oltre un secolo! Secondo i dati di Jma, l’Agenzia meteorologica del Giappone, per riscontrare un livello simile a quello raggiunto nei passati 12 mesi si deve risalire al 1891. Il riscaldamento risulta essere costante e - dato preoccupante - senza l’effetto `El Nino´, la temperatura globale superficiale è stata di 0,63 gradi oltre la media del Ventesimo secolo, la più alta in assoluto.

La Japan Meteorological Agency è la prima delle quattro principali agenzie del mondo a rilasciare l’elaborazione dei dati sul riscaldamento globale relativo allo scorso anno. Dagli altri tre enti, le americane Nasa e National Oceanic and Atmospheric Administration e la britannica Hadley Center, ci si aspetta una conferma generale sul preoccupante trend verso l’alto delle temperature nel corso dell’ultimo secolo. Tutti i 10 anni più caldi sono stati registrati dal 1998. I forti alisei nel Pacifico hanno probabilmente avuto l’effetto frenante sulle temperature medie globali, consentendo all’oceano di immagazzinare più calore del previsto. Il loro indebolimento naturale, verosimile in un prossimo futuro, porterà al rilascio del calore, a un passo più rapido!

Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), agenzia specializzata delle Nazioni Unite «Il record assoluto di caldo dell'anno 2014 è dovuto fondamentalmente alle alte temperature mondiali, senza precedenti, sulla superficie del mare, che molto probabilmente si manterranno al di sopra della norma fino alla fine dell’anno». Questi fattori hanno contribuito, insieme ad altri, all’esistenza di «precipitazioni ed inondazioni eccezionalmente intense in alcuni paesi, e siccità estrema». Tutto ciò influirà eccome sulla produzione della canna da zucchero. Anche se El Nino non è ancora arrivato, sono arrivati almeno parzialmente i suoi effetti.



SICCITA' NEL CENTRO -SUD BRASILE



Considerate che in questi primi giorni di gennaio il sistema Cantareira ha avuto una nuova caduta e ha appena raggiunto il 6,9% della capacità!

Nei primi sei giorni del mese di gennaio sono stati registrati dal sistema Cantareira solo 15 mm di pioggia. La media storica del mese è 271,1 millimetri!

Cosa significa e a cosa è dovuta la 'morte improvvisa' dello zucchero in Brasile?

Nel Centro Sud la siccità ha, sì significato un raccolto veloce, ma di una coltura a basso rendimento. E, come previsto, ci siamo trovati di fronte a mesi di crollo di produzione (come accennato sopra) e impianti chiusi. Il raccolto che è stato anticipato, non lo ritroviamo più in questi mesi.



EL NINO



Il centro meteorologo statunitense ha indicato con una probabilità del 65 per cento che saranno presenti condizioni di El Niño durante l'inverno nell'emisfero nord (estate nel sud), con la possibilità di tardare fino alla primavera nel nord (autunno nel sud).

Il Centro Climate Prediction, un'agenzia del US National Weather Service, ha alzato la relativa prospettiva per la probabilità del fenomeno meteorologico rispetto al rapporto mensile precedente, che aveva indicato nella possibilità del 58 per cento.

La previsione è arrivata dopo che l'Agenzia australiana BOM (Bureau of Meteorology) ha asserito che i modelli climatici indicano che possono verificarsi condizioni di El Niño nel corso dei prossimi tre mesi.

I meteorologi hanno avvertito della presenza di un debole El Niño, che non riduce il rischio di siccità nel sud del Brasile.



PREZZI



Giovedi scorso, 8 gennaio, alle 11h49 (GMT) un aumento forte e improvviso sul contratto di marzo per lo zucchero greggio ha causato l'interruzione automatica nei negoziati sul New York Stock Exchange (ICE Futures).

La borsa ha attivato il cosiddetto "interruttore", che sospende l'attività per 30 secondi dopo che i prezzi sono aumentati di 60 centesimi di dollaro, o 4 per cento, a 15,06 centesimi in soli 9 secondi.

Negli ultimi mesi, a causa della stratosferica forza del dollaro il futures sullo zucchero greggio quotato a New York è sceso, ma... lo zucchero di cristallo di riferimento a San Paolo si è apprezzato.

Le conclusioni traetele voi: scende lo zucchero o sale il dollaro?



TREND



Vediamo in conclusione alcuni fattori che determineranno il trend nell'immediato futuro.

Consumi in costante crescita del 2-3% annui.

Produzione in calo.

Scorte in diminuzione.

Precipitazioni ed inondazioni eccezionalmente intense in alcuni paesi tra i primi produttori di zucchero di canna, siccità estrema in altri (Brasile). Condizioni a cui dovremo fare l'abitudine, non illudendoci che possano essere casuali o eccezionali: sono e saranno sempre più la regola in queste guerre climatiche tra Big Power.

El Nino che sembra non arrivare mai, ma... arriverà, al momento giusto, arriverà, non tarderà.

Prezzi di vendita ben al di sotto dei costi di produzione.

Problemi finanziari che riguardano sempre più le aziende dello zucchero, aggravate da un ennesimo anno di magra. Voi cosa fareste se foste in loro, dopo il quinto anno consecutivo di prezzi in calo? Continuereste a vendere sottocosto o vi dedichereste ad altro più profittevole? Le banche continuerebbero a farvi credito? O fallireste?

Aumento degli impianti chiusi anticipatamente.

Questi sono alcuni fattori positivi, di contro abbiamo la forza del dollaro, o meglio, lo strapotere della divisa americana. Domandiamoci: tutto ciò può continuare senza danneggiare l'economia Usa e le élite ai vertici della piramide del potere? Al momento c'è interesse ad avere un dollaro forte, ma non troppo! Chi ha orecchi intenda.

Per quanto riguarda il prezzo del petrolio* danneggia realmente la vendita di bioetanolo?

Qui bisognerebbe aprire un capitolo extra sulla svolta green di Rockfeller (e non lo farò MAI), o non crederete mica che il futuro prossimo dell'auto sia elettrico? Lo sapevate che la vostra auto è già predisposta all'uso di bioetanolo, almeno in parte? Casuale, tutto tremendamente casuale.



Cari saluti,



The True Centro Studi



* dal quale non dobbiamo attenderci nessuna inversione di tendenza nel breve periodo, così sarà anche per il wheat. Positività moderata invece su coffee e in parte cotton. Per quanto riguarda l'equity non sarei eccessivamente negativo, in particolare su alcuni speranzosi Paesi




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